
Situato sulla sommità di una collina ai cui piedi scorrono i torrenti “Evola” o “Egola” e “Carfalo”, il borgo di Tonda si raggiunge da Montaione percorrendo la strada che porta a San Vivaldo, e svoltando a destra circa un chilometro prima di San Vivaldo.
In alternativa si può arrivare seguendo la strada che da Montaione porta a San Miniato svoltando a sinistra oltre il ponte sul torrente Egola, oltrepassando la frazione Alberi, salendo sulle colline e svoltando a destra al bivio con la Sughera.
Il nome Tonda, deriva probabilmente dalla forma della collina su cui si trova, che è infatti rotonda, oppure si riferisce a un luogo segnalato con pietre o piante disposte in modo circolare stando a rappresentare un’area sacra. (un luogo che esiste in quella zona? E’ molto vago scritto così)
La zona era probabilmente abitata già dai tempi degli Etruschi e tuttavia le prime notizie relative a Tonda e al suo castello risalgono al 1212 quando l'imperatore germanico Ottone IV assegnò il feudo con il castello, le abitazioni vicine e tutti i suoi abitanti a due nobili fratelli pisani.
Acquistato nel 1267 dal comune di San Miniato, venne sottomesso a Firenze nel 1370. Il Castello di Tonda era caratterizzato da mura di cinta con all'interno una chiesa, una torre, una cisterna per la raccolta di acqua piovana e il palazzo del comune.
Assegnato al comune di Montaione nel 1379, Tonda comprendeva un ospedaletto e una podesteria.
Nel 1551 a Tonda risiedevano 290 abitanti mentre nel 1839 erano ben 353. In epoca più recente, l'area di Tonda si sottomise a Montaione di cui tutt'oggi è una frazione comprendente le località di Piaggia, il Castellare, Orzale e Collelungo.
Rimasto disabitato dopo la seconda guerra mondiale poiché molti contadini lasciarono le campagne per spostarsi nei paesi più grandi o nelle città a lavorare nell’industria nascente, il borgo è stato valorizzato con una sapiente opera di ristrutturazione e destinato a residence turistico così come molte altre case della zona.